Di me un po'

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Mi chiamo Karen, ho (quasi) 23 anni e vengo da un paesino piccino in provincia di Trento, Bolognano. Da un anno e mezzo, ormai, vivo a Valencia per frequentare un un corso di hairstylist (sì, me la tiro un po' perchè "corso di parrucchiera" suona male).

Qui, come ogni studente che si rispetti, divido l'appartamento con due persone, e le vicende di casa Reig sono sempre ottimo spunto di riflessioni e, da parte mia, lamentele.
Di natura sono polemica, ma piuttosto che stare zitta e sopportare, preferisco liberare i miei pensieri e vivere, almeno nel mio cuore, serenamente.

Ho un animo molto creativo, anche se spesso non lo sfrutto per cose utili, ma come scusa per una perpetua procrastinazione e per il raggiungimento del cazzeggio ultimo. Quando non sono in accademia, infatti, scrivo, disegno, fotografo (anche se una volta mi appassionava molto di più, sono periodi), cambio la disposizione alla stanza, mi acconcio i capelli.

Mia mamma mi ha creata con una media passione per la cucina, che non ho mai capito da dove l'ho presa, dal momento che lei se può evitare di morire dietro ai fornelli è meravigliosamente felice. Mi diletto, però, nell'arte della pasticceria, molto più deleteria (per la mia forma fisica) ma allo stesso tempo più soddisfacente, nonostante io non sia molto una persona amante dei dolci.
Mi posso definire una contraddizione con le gambe, ma una volta che si impara a conoscermi diventa anche facile capire cosa per me funziona e cosa no.

Cerco sempre nuove idee per arredare questo piccolo, freddo e buio appartamento, ma rinuncio quasi sempre dal momento che la mia liquidità è pressoché nulla, e apparentemente i miei primi sforzi per renderlo vivibile sono miseramente falliti dal poco interesse che aleggia qui dentro. Non biasimo nessuno, sono io che sono fissata per le cose belle e profumate.

Sono anche una perfezionista, amo che ogni cosa sia al suo posto, dote che ho perfezionato (appunto) da quando vivo qui, dove nessuno ormai mi sposta i beni personali.

Amo a livello indicibile la letteratura, soprattutto quella italiana, parlo correntemente italiano, dialetto trentino dell'alto-garda, spagnolo, accenni di francese, accenni maggiori di inglese, vaghi ricordi del tedesco, parole base di giapponese e per la felicità del mio cervello semi-poliglotta ho appena cominciato il russo. Odio la parte dello studio della grammatica perchè toglie spazio alla fantasia, ma la fatica è ripagata nel momento in cui capisci cosa succede intorno a te, anche se ti trovi in una nazione diversa dalla tua. Sapere le lingue è vitale (banale, ma assolutamente vero).

Sono serie-tv dipendente, e sottolineo serie e non tv, perchè la televisione per me ormai è un mostro morto, grazie a internet e alla fnac, decido io cosa vedere, quando e per quanto tempo.
Amante del cinema da tempo immemore, vivo finalmente in una città dove sia possibile effettivamente recarsi al cinema, vizio che considero tra i migliori in assoluto, sempre quando non venga ingannata e a metà proiezione il mio unico pensiero è "potevo usare i soldi per un bicchiere di vino".

Altro mio vizio è proprio il vino, non a livelli esagerati da alcolista, ma un sorso di rosso non me lo nego mai.

Sono appassionata di sport (quello intelligente almeno, ovvero il praticarlo, non stare seduta a guardarlo) purtroppo la pigrizia prende troppo spesso il possesso della mia mente e del mio corpo, ma da brava ipocrita selettiva, continuo a definirmi una persona sportiva.

Ho comprato un ukulele, l'anno scorso, e non lo so ancora suonare. Il mio livello di musicalità si ferma al flauto dolce che suonavo alle medie. Tocchicchio il pianoforte, ma a livelli di bambino di prima elementare alla sua terza lezione. Non ho ancora capito come si faccia ad usare la mano sinistra. A Bolognano ho una chitarra, e non so suonare nemmeno quella. Mi sono resa conto di avere problemi con il ritmo. Non so cantare, anche se ultimamente un paio di persone mi hanno detto che possiedo una voce dolce. Che stecca. Ma dolce.

Sono single praticamente da sempre, ma non per permettermi di saltare da un letto all'altro (cosa che ho visto non essere determinante per poterlo fare), non c'è un vero perchè, e mi sono stufata di cercarlo.
Io amo me stessa, non abbastanza a volte, ma l'amore chiede tempo e lavoro, e io sto lavorando sodo.

Di cosa parlo?

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