domenica 31 ottobre 2010
Naso
«Ti penso ancora, Naso»
Siamo stati insieme così poco, eppure mi manchi così tanto. Non ti penso sempre, ma quelle volte che mi tornano in mente i nostri momenti nei prati, tra le fragole e la panna, mi viene un morso allo stomaco.
Non posso credere di essermi legata a te così tanto, in così poco tempo.
Ma del resto, anche prima che tu sapessi tutto, ero già tua.
Certo. Ero tua. Ma tu non eri mio. E forse non lo sei mai stato. Forse solo quelle poche ore, che possono contarsi su due mani, forse in quei momenti sei stato mio.
Ma tutto è svanito tanto in fretta. Un volo ci ha separati. E ora eccoci qui, a mille chilometri di distanza, con me che mi domando cosa sarebbe potuto essere se solo non me ne fossi andata.
Ma mi hanno insegnato che "i se e i ma i è do coioni da Adamo en qua". Quindi smetto di pensare alle possibilità, e penso ad andare avanti.
Eravamo una potenza dall'inizio, ma non siamo mai diventati atto. Forse accadrà un giorno. Un giorno in cui ti renderai conto che la vita varca i confini di quel paese. Quando capirai che potrai veramente prendere il volo. Che basta solo volerlo. Che i sogni non sono fatti solo per essere sognati.
Quando capirai che ciò che ti serve è a mille chilometri di distanza, forse potremmo abbandonare questo stato di potenza.
Forse, davvero, potremmo diventare atto.
Ti penso spesso.
Naso.
lunedì 25 ottobre 2010
Ancora non mi è chiaro perchè non mi basto
«Mi guardo nello specchio e lo vedo che non mi basto»
Forse il problema è solamente mio. Non riesco a trovare un briciolo di ordine nella mia vita, e se lo riesco a creare, lo distruggo nel giro di poco.
Ancora non capisco da dove arrivino questi continui capricci e bisogni. Credevo di bastarmi.
Sono davvero così superficiale e vuota da non trovare soddisfazione in quello che sono? Da voler sempre cambiare?
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riflessioni
sabato 23 ottobre 2010
Lasciami sentire il respiro tra le foglie
«La passione si sostiene da sé»
Sono passate tre settimane. Sì lo so, sono sempre dietro a tenere il conto. Però mi sento un po' di appartenere a questo posto. Solo un pochino.
Sto valutando ogni singola giornata con pro e contro, come una pazza. Voglio cercare di capire le cose che mi stanno bene e quelle che invece no.
Arriiverà un giorno in cui scriverò "Sono passati 10 mesi da quando sono arrivata", e mi sto rendendo conto che quel momento non tarderà ad arrivare. Tra un mese o poco più sarò di nuovo in Italia, farò l'operazione, e dopo un mese tornerò qui. E da quel momento, non ci saranno più scuse. Non ci saranno operazioni che tengano. Da quel momento dovrò ufficialmente abituarmi alla vita qui. Non che non lo stia facendo già ora, però sono ancora nella fase "appena arrivata" e sto aspettando impazientemente il giorno in cui tornerò a casa. Ma quando non avrò più un limite? Quando non ci sarà più una data imposta da attendere, un qualcosa di prefissato da raggiungere.. che farò? Come si fa ad andare avanti all'infinito senza un posto di blocco? Ne ho sempre avuto uno, ma questo credo sia l'ultimo. Almeno per un bel po' di tempo.
Oggi ho fatto qualche scatto ai Giardini del Real, proprio dietro casa, e sono rimasta sbalordita da quanto sia bello quel parco. Tra fontane, rocce e alberi è tutto una meravigliosa scoperta. Con l'occhio dell'artista poi riesci a vedere mille sfumature e con la macchina e l'aiuto di un computer puoi ricrearlo proprio come lo avevi immaginato.
Ringrazio il cielo di avermi dato questa passione che mi accompagna ogni giorno.
Ringrazio mia madre per avermi aiutata moltissimo con l'attrezzatura.
Ringrazio il mondo di essere (a volte) tanto bello da poter essere immortalato in un istante di pura perfezione.
Ringrazio e chiedo di poter continuare su questa strada, forse con qualche nozione tecnica per migliorarmi.
Ma forse quello che viene trasportato dalla passione non ha urgente bisogno di studio per rimanere in piedi.
La passione si sostiene da sé.
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fotografia,
valencia
lunedì 18 ottobre 2010
Accade quando vedi la prima foglia rossa..
«..il freddo arriva e cancella le ossa»
E siamo già a tre.
La mia terza settimana di accademia ha inizio, è quasi un mese che vivo in questa casa e davvero non posso credere che il tempo voli tanto in fretta.
Sono successe delle cose in questi ultimi giorni. Alcune belle, qui in Spagna. Altre orribili, a casa, in Italia. Se sto soffrendo è perchè non posso stare vicino a chi sta male veramente, perchè mi sento così lontana da loro e così impotente.
Io sono qui che penso a rifarmi una vita, come se quella precedente non funzionasse, convinta che agli altri i miei stupidi aggiornamenti possano interessare almeno un po'. Ma mi rendo conto che il mondo va avanti senza di me, ho montato tutto così in grande, neanche fossi partita per la guerra. E mentre io sono qui a raccontarvi le mie idiozie, ci sono di avvenimenti ben più grandi e importanti. Come le vostre vite. Sono stata tanto egoista da un paio di mesi a questa parte, che ho focalizzato ogni discorso, ogni mail, ogni conversazione in chat su me e sulla mia "avventura", dimenticandomi che anche voi state percorrendo la vostra. Solo perchè io ho fatto una scelta più azzardata, con forse più cose da raccontare per il semplice fatto che qui la realtà è proprio un'altra, non significa che non dobbiate raccontare la vostra di storia.
Mi voglio scusare con i miei amici, che ho trascurato perchè ero troppo presa da questa novità e non ho quasi mai chiesto loro notizie se non un banale "a te come va?".
Con questo post voglio dirvi che i vostri aggiornamenti sono altrettanto importanti, e che anche se vi sembra stupido, io voglio sapere come vi vanno le cose e cosa combinate. =)
Un bacione a tutti voi <3
domenica 3 ottobre 2010
Primo giorno.. Incontri e Scontri..
«Mi oriento meglio sottoterra»
Il primo giorno è stato emozionantissimo.
Vorrei tanto raccontarvelo momento per momento, ma farò sicuramente un video a riguardo, quindi qui dirò poche cose.
La scuola mi ha dato una paura tremenda. Non conoscere nessuno. Non riuscire a parlare con nessuno per ovvi motivi di idioma. Più che spaventoso è frustrante. E’ duro da sopportare. Avere così tando da dire e non trovare la maniera adeguata. Solo perchè io sono fatta così. Solo perchè non me la sento di aprir bocca se non so come dirlo. Mi sento un po’ stupida, ma le cose sono così.
Poi però, dopo le due ore di spiegazioni (e un ritorno a casa senza materiale @!!!??^) è successa una cosa. Fermi a un semaforo, io e Javier.
«Tu eres en el curso de la mañana, verdad?» mi è uscito come un vomito di parole da quanto ero agitata al pensiero che stavo per fare amicizia con il mio primo compagno di classe.
«Sì. Tu tambien no?»
«Sì»
Una super chiacchierata durata pochissimo. (Ho escluso le domande su autobus e tramvia perchè tanto non hanno molta rilevanza).
Però, ho conosciuto il mio Kurt (Glee,per chi se lo domandasse. Andate su Google^^).
Fiera del mio primo giorno in accademia (quasi nullo) ieri sono andata a fare spese al Nuevo Centro. Dopo un po’ di giri inconcludenti, decido di dirigermi da Bershka. Sono lì con il mio iPod che mi spara nelle orecchie gli HIM (ovviamente) e sento “KAREN!!!” e mi domando “Ma chi mi chiama che non conosco nessuno??”. Nemmeno il tempo di pensarlo che alzo gli occhi da quellemagliette che stavo guardando e mi trovo davanti Javi. Sì proprio il ragazzo del semaforo!
Ma com’è possibile? Valencia è grandissima, e ho incontrato l’unica persona che conosco che non sia mia sorella in tutta la Spagna.
Fortissima coincidenza. Anche ora continuo a pensarci.
Bene chicos.
Ah, Tere è la mia nuova coinquilina. E’ andalusa e studia infermeria (mi pare di ricordare). Ha un accento stranissimo.. gli andalusi non pronunciano la “s” al finale delle parole, quindi a volte mi serve un po’ di impegno in più per capire.
Si è trasferita oggi. Speriamo vada tutto liscio.
Un bacione!! Vi lascio il link del video che ho appena pubblicato..
Video #2
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